Oggi vorrei parlarti di un bias cognitivo particolare: la previsione miope. Già, perché succede qualcosa di strano quando s’immagina di svolgere qualche esercizio fisico.
La ricerca di Rubino et al. (2011) ha scoperto come la gente pensa quando sta per affrontare una sessione imminente di un esercizio fisico. Ogni persona ha dato una sua previsione su quanto si sarebbe goduta l’allenamento, sia che fosse pilates, piegamenti, corsa o cyclette. Poi, dopo aver eseguito l’allenamento, le persone hanno valutato nuovamente gli esercizi eseguiti. Cosa si è scoperto?
Si è dimostrato che in media le previsioni delle persone erano troppo pessimiste: hanno effettivamente provato più piacere durante gli allenamenti rispetto a quanto avessero immaginato. Questo è risultato vero con diversi tipi di persone. Risulta vero anche con allenamenti moderati o impegnativi, se le persone si esercitano per conto proprio o in palestra e anche quando progettano i loro allenamenti.
La previsione miope rende già spompi ancora prima d’iniziare
Quando ci si concentra pesantemente sulla avvio relativamente sgradevole della sessione di allenamento, piuttosto che sulla sezione centrale piacevole, si cade in una trappola della nostra mente. D’altronde se pensiamo di essere già stanchi sarà più dura iniziare…e questo vale non solo nell’ambito dell’esercizio fisico. Ricordarsi sempre che ciò che pensiamo influenza il corpo, il quale non si può riassumere solo in un fenomeno biologico. I ricercatori hanno battezzato questo effetto “previsione miope” o “miopia di previsione” e hanno cercato di trovare i modi per combatterla.
Immaginare l’esercizio nell’insieme
In uno studio finale, il ricercatore Rubino ha chiesto alla gente di pensare a tutta la routine del loro esercizio, compreso il riscaldamento, l’allenamento principale e il defaticamento. E’ emerso che questo metodo ha incoraggiato le persone a fare previsioni più positive rispetto al godimento del loro esercizio.
Questo significa che focalizzandosi con il pensiero su tutto l’esercizio, migliora l’approccio verso ciò che si deve svolgere nell’immediato futuro e quindi di utilizzare le reali forze necessarie per l’allenamento. La previsione miope con questo piccolo accorgimento può essere superata.
Pensare subito all’allenamento come un insieme e non come moduli divisi, ci risparmia l’inizio doloroso o difficile dell’esercizio fisico.
Chissà se tutto ciò vale anche quando è il momento d’iniziare una giornata di lavoro o studiare per un esame? Sicuramente la psicologia della felicità può essere di grande aiuto per mettere un pò di “carburante” quando “le nostre intenzioni rimangono a secco e iniziano a strattonare”.
Credit image: Jeremy Jenum
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