Nelson Mandela è stato considerato da molti come una delle più rare gemme psicologiche: un essere umano auto-realizzato.
Nel giro di poche ore, la morte di Nelson Mandela ha attirato tributi che passano dal banale e preconfezionato a quelli più sinceri e memorabili. I successi di Nelson Mandela di fronte alle avversità, l’incredibile resilienza della persona , sono stati riconosciuti all’unanimità sebbene la psicologia si ricorderà di lui per un motivo meno evidente. Come pochi eletti prima di lui, Nelson Mandela passerà alla storia come qualcuno che potrebbe aver scalato la vetta delle abilità mentali, il raggiungimento della punta della piramide può essere spiegata secondo una teoria psicologica.
Nelson Mandela: un uomo auto-realizzato
Fu Abraham Maslow lo psicologo che nel 1940 approfondì la teoria e i concetti dell’auto-realizzazione.
Secondo la teoria di Maslow, gli esseri umani devono affrontare una serie di sfide nella vita. Queste vanno dai bisogni più elementari (come il cibo e il sonno), poi la sicurezza, l’amore, la stima, e in fine si raggiunge l’auto-realizzazione. Solo le circostanze e l’atteggiamento consente una persona di passare dagli stadi inferiori agli stadi successivi e superiori.
Per Maslow e gli studiosi della psicologia umanistica , l’individuo auto-realizzato è qualcuno che trascende tutte le esigenze più basse per raggiungere uno stato di completa realizzazione personale e intellettuale. È qualcuno che possiede la motivazione necessaria a superare molti limiti.
La maggior parte di noi non raggiunge la cima della piramide di Maslow, anzi, passiamo la vita tra i livelli più bassi di questo schema: in cerca di amore, denaro, o dello status sociale. Se siamo meno fortunati, lottiamo semplicemente per sopravvivere.
L’apice è un luogo privilegiato e solitario, che non tutti hanno la forza di volontà di raggiungere. I pochi fortunati che raggiungono la vetta sono considerati come semidei psicologici. Sono individui completamente sicuri nei livelli più bassi, sanno essere compassionevoli, creativi, capaci di controllare i propri impulsi. Sanno star bene anche in solitudine, socialmente armoniosi, naturalmente forti, non necessitano in maniera maniacale dell’approvazione degli altri e sono molto consapevoli dei propri pensieri.
E proprio come ha fatto Nelson Mandela in carcere, l’umano auto-realizzato, trova un significato e uno scopo della propria vita subendo anche la sofferenza più grave.
Nelson Mandela non era l’unica figura famosa ad essere considerata come auto-realizzata. Altri esempi includono Gandhi, Beethoven, Madre Teresa. Ma fino a ieri Nelson Mandela era ancora uno dei pochi rappresentanti viventi e possibile esempio dell’uomo auto-realizzato.
Le critiche alla Piramide di Maslow
La teoria di Maslow è intrigante, ma è scientificamente valida? Nel corso degli anni la “gerarchia dei bisogni” si è garantita un flusso costante di critiche, è stata etichettata come una combinazione imperfetta della scienza e della morale. Le critiche sostengono lo scarso supporto empirico per tale gerarchia, nonostante le ampie prove di quanto siamo motivati dai piloti chiamati sopravvivenza, sesso e status sociale.
Le critiche principali considerano che:
- non si deve passare attraverso tutti i livelli della scala gerarchica, alcuni possono essere saltati. Gli individui infatti possono percepire i bisogni in modo diverso.Alcuni possono decidere di soddisfare i bisogni di grado più elevato sacrificando altri di ordine inferiore.
- accade che in situazioni diverse e in contesti economici e culturali diversi le scale dei bisogni degli individui possono essere differenti.
- la teoria esclude che un individuo possa essere spinto da più bisogni contemporaneamente anche se con diversa intensità.
Psicologia e Teoria di Maslow
Anche gli psicologi che vedono un importante valore in questa teoria si sono resi conto che la comprensione della biologia moderna richiede una ristrutturazione della piramide di Maslow. Come Beethoven o Gandhi (o qualcuno che considerate alla loro altezza), Nelson Mandela non poteva sfuggire ai limiti fondamentali di neurobiologia. Si è scoperto infatti che alti livelli di elaborazione neurale sono invisibili alla nostra coscienza (Van Gaal S 2012) e che derivante da impulsi che sfuggono al nostro controllo cosciente . La piramide dei bisogni, se esiste, deve essere molto più interattiva e complicata di quanto Maslow avesse previsto.
Qualunque sia la verità della gerarchia di Maslow, la morte di Nelson Mandela, del grande Madiba, darà agli psicologi lo spunto per chiedersi se era davvero – come molti credono – una manifestazione vivente di perfezione psicologica. C’è un rischio, però, nel considerare Nelson Mandela come santo e dipingerlo come irraggiungibile dai “mortali di rango inferiore”; il rischio sta nel fatto che definire persone come Mandela, super-umani, spinge ad accontentarsi di un futuro di ideali minori e ambizioni più modeste.
Allora crediamo e convinciamoci che ognuno di noi sia Nelson Mandela, che ognuno di noi possa abbattere barriere… Egli è un esempio da seguire ma la nostra sfida sta nel superare il maestro.
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