L’ipnosi, inutile negarlo ci affascina, forse perché tramite essa si possono realizzare molti effetti particolari e inspiegabili. Tramite l’ipnosi le persone possono:
- avere delle allucinazioni visive o uditive
- muovere i loro corpi senza volerlo
- percepire meno il dolore.
Ma molte cose in cui crediamo sull’ipnosi sono vere e proprie balle! Vi presento i seguenti pregiudizi e luoghi comuni da abbandonare.
Pregiudizio 1 sull’ipnosi: solo coloro che sono deboli di mente possono essere ipnotizzati
Non è assolutamente vero. Semmai è l’esatto contrario. Più si possiede una maggiore intelligenza e un forte autocontrollo , e più facilmente si potrà essere ipnotizzati.
La trance ipnotica fa aumentare la concentrazione, ragion per cui le persone con problemi di salute mentale possono trovare maggiori difficoltà nell’entrare in uno stato d’ipnosi.
Tuttavia la difficoltà ad entrare in uno stato ipnotico non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in noi. La suscettibilità all’ipnosi varia molto da persona a persona. Gli studi dimostrano che circa il 30% delle persone sono relativamente resistenti ad essere ipnotizzate. Anche se, con uno sforzo, lo stato ipnotico di solito, può essere raggiunto.
Pregiudizio 2 sull’ipnosi: gli ipnotizzati sono indifesi
Falso! E’ parecchio complicato convincere le persone a fare cose in trance ipnotica che non farebbero normalmente. Le persone ipnotizzate non si distaccano dalla loro morale o dal loro comportamento normale.
Di sicuro sfruttando l’ipnotismo, è possibile ridurre le inibizioni delle persone per cui saranno più propense ad accettare i suggerimenti.
Gli ipnotizzatori da palcoscenico si affidano a questa suggestionabilità (vi ricordate Giucas Casella?), basta recuperare qualche complice dal pubblico e farsi prestare un po’ di attenzione….. e voilà ecco che il complice comincia a guaire come un cane o starnazzare come un’oca.
Ciarlatanerie… ma per carità, se avete voglia, mentre guardate la tv potete sempre mettervi a ululare…nessuno ve lo vieta!
Pregiudizio 3 sull’ipnosi: le persone ipnotizzate sono addormentate
E’ vero, le persone ipnotizzate possono sembrare addormentate perché i loro occhi sono chiusi e sono tranquilli. Ma non dormono! Le onde cerebrali di una persona ipnotizzata non sono come quelle di una persona nel sonno.
In realtà la trance ipnotica è uno stato elevato di concentrazione. Da misurazioni fatte con l’ EEG (encefalogramma), si è notato che una persona ipnotizzata ha un elevato livello di onde alfa. Le onde alfa hanno un andamento con frequenza fra gli 8-13 Hz che si registrano nella parte posteriore, cioè nella parte occipitale del cranio, quando il soggetto è in un ambiente quieto con gli occhi chiusi, ma è cosciente e vigile.
Pregiudizio 4 sull’ipnosi: sono stato curato da un ipnotizzatore durante una seduta
Sono le affermazioni più false che si possono sentire, perfino chi opera nell’ipnoterapia prende le distanze da frasi del genere.
Naturalmente le persone affermano di essere state curate in una sola sessione, perché dire questo è una buona storia. Chi ha voglia di far ascoltare a qualcuno, come gli ci sono voluti 10 anni, 4 divorzi e 20.000 cerotti per smettere di fumare?
Attraverso l’ipnosi, non ci si cura con una sola seduta. Questa è la verità.
Gli psicologi che usano l’ipnositerapia, insistono sul fatto che i pazienti si devono impegnare almeno a 6 sessioni, delle volte sono richieste 20 sedute. Non è crudo affarismo, il cambiamento richiede tempo.
Bisogna precisare poi che l’ipnositerapia è aggiunta ad altri tipi di trattamento piuttosto che come metodo principale.
Pregiudizio 5 sull’ipnosi: l’ipnotizzatore è strano, bizzarro, stravagante
Certo, l’ipnotizzatore che va in televisione deve esserlo, altrimenti come cattura la vostra attenzione?
In realtà se fosse vestito di colori fosforescenti e iniziasse a roteare vorticosamente gli occhi mentre cerca d’ipnotizzarvi, sarebbe solo una fonte di distrazione per voi!
E’ più sicuro che la seduta d’ipnosi si svolga di fronte a un ipnotizzatore vestito sobriamente e semmai con un completo grigio.
Pregiudizio 6 sull’ipnosi: è utilizzata per recuperare i ricordi dimenticati da molto tempo
Se credete a questo, allora siete in buona compagnia. Molte persone pensano che questo sia vero, compresi alcuni psicologi e ipnoterapisti.
Esistono molti studi che indicano la trance ipnotica, come una soluzione non buona per il recupero accurato dei ricordi. Inoltre, gli ipnotizzatori possono facilmente impiantare falsi ricordi, perché la gente che si trova sotto effetto ipnotico, è facilmente suggestionabile come nella condizione del dejavu .
Non so se vi è mai capitato di vedere il film ” L’ipnotista ” , in cui l’ipnotizzatore aiuta la vittima a vedere la faccia del killer…. sicuramente intrigante ma è cinema, totale finzione! Comunque vi lascio la parte incriminata qui sotto:
Pregiudizio 7 sull’ipnosi: sotto ipnosi non si può mentire
Scordatevelo…l’ipnosi non è come essere sotto un’incantesimo, in cui si può dire solo la verità. D’altronde se in uno stato d’ipnosi non si è indifesi e le facoltà morali sono ancora tutte attive perché si dovrebbe dire per forza tutta la verità?
Dalle ricerche di(Sheehan & Statham, 1988) e (Mastronardi,2008) è dimostrato che sotto ipnosi si può mentire.
Pregiudizio 8 sull’ipnosi: io, non sono mai stato ipnotizzato
Molte persone pensano che non siano mai state ipnotizzate dal momento che non hanno mai fatto una seduta d’ipnosi. In realtà molti di noi hanno sperimentato almeno una volta uno stato ipnotico leggero.
Pensateci un attimo: non vi è mai capitato di guidare su lunghe distanze e iniziare a sentirvi dissociati dal corpo e dalla macchina? Questo è uno stato leggero d’ipnosi. L’inconscio si occupa di tutti gli aspetti meccanici della guida, mentre la mente cosciente è libera di “fluttuare” e “galleggiare”.
Anche la meditazione con l’uso dello yoga ha i suoi benefici che potete fare in diversi modi, permette di raggiungere leggeri stati d’ipnosi. La meditazione è un modo concreto per auto-ipnotizzarci e delle volte combattere la malattia e cercare anche di guarire con la mente . Tuttavia dagli ultimi studi si è scoperto che la meditazione nasconde anche dei pericoli.
Credit image: Danielle Buma