Le immagini che si muovono stuzzicano la curiosità di molti. In realtà sono immagini fisse che danno l’impressione di muoversi invece di stare ferme. Tutto questo è uno scherzo del cervello o meglio: sono illusioni di movimento .
Le immagini che si muovono sembrano a tutti gli effetti delle foto animate. Chi osserva un’ immagine statica che produce l’illusione del movimento , sembra stia guardando una GIF animata o un video.
È un’immagine fissa, statica, che però sembra in continuo movimento.
Immagini che si muovono spiegazione delle illusioni di movimento
L’immagine qui sopra potrebbe entrare a far parte delle tante illusioni ottiche che si trovano in rete; queste danno l’impressione di vedere foto animate a chi le osserva e scatenano sempre interesse. In questo lavoro però, è diverso.
In questa composizione dell’artista Beau Deeley che ha creato l’immagine nel 2002, non è possibile controllare la nostra osservazione, nemmeno per un attimo, cosa che invece succede per le classiche illusioni visive.
Si muove sempre! Inquietante e curioso vero? La sfera che sembra scorrere attorno a una colonna non è una GIF o un’animazione. È un’immagine statica al 100%, creata per ingannare la mente umana.
La neuroscienziata Alice Proverbio ha pubblicato sul suo account Twitter questa illusione ottica che è diventata un fenomeno di Internet, replicata migliaia di volte dagli utenti dei social media.
La bellezza di queste immagini che si muovono sta nel fatto che sono immagini statiche, disegni, rappresentazioni e creazioni artistiche fisse ma che sembrano essere possedute da moto perpetuo.
Le immagini in movimento hanno una spiegazione del tutto scientifica.
Foto che si muovono spiegate
La spiegazione di un’ immagine che si muove come questa va cercata prima di tutto nel tipo di composizione creata e nei colori utilizzati. Forme e colorazioni particolari sono alla base dell’illusione di movimentocontinuo.
Ti dicevo infatti che la spiegazione scientifica di questo fenomeno c’è. La fornisce Alice Proverbio, Cognitive Neuroscience Professor presso l’ Università Milano-Bicocca.
V5 (o MT) è l’area corticale che elabora il movimento, mentre V4 è dedicata all’elaborazione del colore e della forma. mentre V4 è dedicata all’elaborazione del colore e della forma. I neuroni V4 diventano così saturi che la velocità con cui viaggiano i neuroni MT viene interpretata come un segnale sensoriale.
Amazing motion illusion.
V5 is firing due to V4 saturation! pic.twitter.com/oNgxRXXN3f— Alice M. Proverbio (@AliceProverbio) October 12, 2018
L’effetto si verifica nella corteccia visiva del cervello, che elabora tutto ciò che si vede intorno. All’interno di quella parte del cervello c’è il V5 a cui si riferisce Alice Proverbio, “mentre V4 è dedicata all’elaborazione del colore e della forma”.
E aggiunge:
È fondamentalmente un esempio di competizione all’interno della corteccia visiva. Ogni volta che un segnale viene attenuato o soppresso per qualsiasi motivo, altri elementi possono essere rappresentati a livelli cognitivi più elevati.
Le persone che non vedono il movimento potrebbero non utilizzare uno schermo abbastanza grande (un telefono cellulare per esempio non è l’ideale). Affinché si verifichi l’effetto completo, l’immagine deve essere visualizzata dall’angolo dell’occhio o sullo schermo di un computer. Dipende anche dalla distanza da cui guardi l’immagine e dalle forme stesse.
La Professoressa Proverbio continua:
L’area V4 predilige spirali e sfere, la MT è più dedicata al 3D e alla stereopsi [due immagini differenti proiettate sulla retina di ogni occhio]. È un’interazione molto complessa!
Immagini autocinetiche: movimento traslatorio
Ci sono molti esempi di immagini statiche che producono l’illusione del movimento . Uno di questi, l’Enigma, è stato dipinto da I. Leviant nel 1981. Gli spettatori di quel dipinto riferiscono di aver visto forme fluide nel dipinto, sebbene il dipinto stesso sia completamente statico. L’immagine statica è costituita da linee radiali in bianco e nero con tre canali anulari circolari concentrici sovrapposti al reticolo radiale.
Nella figura che ti mostro qui l’immagine è in scala di grigi. La maggior parte degli osservatori riferisce di aver visto un’attività simile a un fluido nei canali circolari muoversi casualmente in senso orario o antiorario all’interno dei canali.
La direzione del movimento percepita cambia di volta in volta senza alcuna regolarità distinguibile.
Queste immagini attivano aree del cervello simili a quelle attivate durante il movimento oculare effettivo.
Come puoi vedere nel disegno, un movimento continuo viene percepito come passaggio dagli elementi scuri a quelli chiari con effetto sfarfallio. Sembra che il movimento illusorio sia dovuto a una tempistica differente nel trattare i segnali chiari e quelli scuri.Questa differenza inganna il nostro sistema percettivo del movimento.
Questo fenomeno percettivo di tipo illusivo accade spesso al buio guardando un punto luminoso: dopo qualche secondo avremo l’impressione che il punto si muova nello spazio.Se fissi per un certo tempo una debole sorgente luminosa lontana, avrai l’impressione che questa lucina si muova proprio come se tu avistassi un UFO!
Nuove scoperte su occhi, cervello e immagini che si muovono
Gli scienziati hanno scoperto che queste immagini che si muovono , attivano aree del cervello simili a quelle attivate durante il movimento oculare effettivo. I nostri occhi effettuano di continuo dei piccoli movimenti impercettibili chiamati microsaccadi.
Gli occhi fanno circa 400-500 volte al secondo.
Se i nostri occhi fossero completamente immobili, non potremmo avere il movimento apparente illusorio.
Lo confermano gli esperimenti effettuati da neuroscienziati Barrow Neurological Institute che si possono leggere su questo articolo Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
Le microsaccadi si stanno rivelando utili ai neuroscienziati che cercano di scoprire i meccanismi del cervello che si attivano nelle illusioni ottiche. Gli studi del 2006 hanno dimostrato che le microsaccadi contribuiscono alla visione quando i soggetti fissano lo sguardo su un’immagine.
Ciò vuol dire che le credenze secondo cui il cervello fosse l’unico responsabile delle illusioni ottiche e delle percezioni visive non sono esatte.
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