I mass media ovvero i mezzi di comunicazione di massa sono stati progettati per raggiungere il maggior pubblico possibile. Essi comprendono la televisione, i giornali, i film, la radio, le riviste, i libri, i dischi, i videogiochi, il cinema, la pubblicità e internet con i suoi social network. Mai come nel momento in cui viviamo, l’informazione ci raggiunge attraverso una miriade di canali.
Spesso ci capita di ascoltare e automaticamente farci coinvolgere dagli avvenimenti che ci vengono raccontati. Ma come i mass media possono influenzarci? Possiamo davvero essere ingannati nel nostro modo di valutare la realtà ascoltando i telegiornali o informandosi sui social?
A queste domande, vollero rispondere coloro che per primi fecero approfondite ricerche su quanto i mass media e quindi le mass news incidono sulle coscienze e le idee delle persone: gli studiosi e ricercatori Maxwell McCombs e Donald Shaw.
Nel 1968 essi teorizzarono il processo di agenda setting o teoria delle comunicazioni . La teoria agenda setting prevedeva infatti, che i mass media potessero definire l’agenda pubblica in maniera tale da potervi dire a che cosa pensare.
Definirono la comunicazione di massa come il processo attraverso il quale i professionisti della comunicazione utilizzano i dispositivi tecnologici per condividere messaggi su grandi distanze e per influenzare un vasto pubblico.
Il processo dell’agenda setting e i mass media
Il concetto dell’agenda è un insieme di argomenti che vengono comunicati seguendo una certa gerarchia d’importanza in un tempo determinato. E’ a tutti gli effetti un ordine del giorno. I mezzi d’informazione si concentrano di più su alcuni eventi tralasciandone altri e in questo modo trasferiscono al pubblico l’ordine del giorno contenuto nella loro agenda.
Riassumendo questa teoria sociologica si può dire che:
- Il pubblico viene coinvolto in un dibattito rappresentato come una serie di questioni salienti in agenda.
- L’agenda è il risultato di una mediazione tra le proposte avanzate da vertici politici o elitari e dall’opinione pubblica.
- Tutti coloro che hanno interessi diversi tentano di imporre la propria visione della realtà e l’importanza del proprio argomento.
- I mass media decidono gli argomenti a cui dare più attenzione, a cui dedicare più spazio in base ad una serie di pressioni cui sono sottoposti.
- Più i mass media danno importanza alla notizia e maggiore sarà il riconoscimento pubblico che l’argomento presentato riceve.
Come i mezzi di informazione si relazionano al nostro vivere quotidiano lo spiega molto bene il sociologo E.Shaw:
In conseguenza all’uso dei mass media e dei mezzi di informazione, il pubblico è consapevole o ignora; dà attenzione o trascura; enfatizza o neglige elementi degli scenari pubblici. La gente tende ad includere o escludere dalle proprie conoscenze ciò che i media includono o escludono dal proprio contenuto. Il pubblico inoltre tende ad assegnare a ciò che esso include, una importanza che riflette da vicino l’enfasi attribuita dai mass media agli eventi, ai problemi e alle persone.
L’effetto priming ovvero la suggestione
Tramite l’agenda setting applicata dai mass media, possono variare i criteri di valutazione dei cittadini sull’operato dei governi, dei politici, di scelte dello Stato e ormai anche a livello globale. Tutti abbiamo ben presente i recenti eventi internazionali come quelli dell’ 11 settembre 2001, la guerra in Iraq, l’epidemia di SARS in Cina, le elezioni Americane, le nostre elezioni recenti, gli attentati dell’integralismo islamico o l’attuale pandemia da Covid-19 .
Il priming è un effetto psicologico per cui, a causa dell’esposizione ad uno stimolo,vengono influenzate le risposte successive. Questo può avvenire anche se non vi è una correlazione diretta tra i due stimoli. È quindi un processo che coinvolge più aspetti cognitivi quali la memoria, la modalità percettiva e il grado di attenzione necessario.
Piccole considerazioni personali
I criteri di notiziabilità cercano molto spesso il fatto spettacolare, quello che tende a tenerti inchiodato alla sedia davanti alla televisione. Spesso dietro testate giornalistiche e telegiornali si raccolgono anche obiettivi economici e ideologici da perseguire, per cui è facile o forse no? capire quali argomenti siano degni di diventare notizie.
Penso si debba mantenere il più possibile un certo senso critico in ciò che ci circonda, essere curiosi , perlomeno non essere pigri. Non stancarsi d’informarsi, nel porsi delle domande, nel verificare una notizia, nel fare esperienze diverse. Essere attivi cerebralmente. Respingo con fermezza complottismi ridicoli e negazionismi grotteschi. Gli strumenti per valutare le fake news dalle notizie utili e serie sono a disposizione di tutti, Basta usarli.
Pensate sia facile tutto questo? Io penso di no, ma in fondo amo le sfide; alcune le perdo e altre le vinco! E tu? Sarei curioso di sapere cosa ne pensi.
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