Cos’è la felicità? La si può definire? Di sicuro è qualcosa su cui ognuno di noi punta. Il modo in cui la interpretiamo ha importanti implicazioni sul modo in cui conduciamo le nostre vite. Se sei alla ricerca di pensieri stimolanti o ispirazione potresti aver bisogno di citazioni e frasi sulla felicità brevi per iniziare a costruirla e ad accoglierla .
Nelle prossime righe scoprirai come questo insieme di emozioni e sensazioni, che procurano benessere e gioia, sia frutto di un’insieme di diverse cause.
Definizione di felicità
La felicità è quella sensazione che ti viene incontro quando sai che la vita è bella e non puoi fare a meno di sorridere. È l’opposto della tristezza. La felicità è un senso di benessere, gioia o appagamento. Quando le persone hanno successo, o sono sicure o fortunate, si sentono felici .
Per capire il perché e il significato, confronta le due prossime definizioni concorrenti su questo sentimento positivo.
1. La felicità è ciò che riduce al minimo il dolore e massimizza il piacere.
L’idea di fondo è che esista una sorta di formula matematica per il concetto di felicità. Immagina di essere sul letto di morte (ovviamente so già che ti stai toccando) e dovessi essere in grado di sommare tutti i momenti di piacere nella tua vita e i momenti di dolore. Se il totale dei piaceri superasse quello dei dolori già capiresti quanto sei stato felice durante la tua vita.
2. La felicità è la soddisfazione che ti ha dato la vita nel suo complesso.
Letta superficialmente questa affermazione può sembrare la stessa idea di quella sopra, ma in realtà è un concetto completamente diverso. Consideriamo il caso di Clea Koff, un’antropologa forense che ha trascorso nove anni lavorando in Rwanda per conto del tribunale internazionale dell’ONU, scavando per trovare i resti delle persone uccise nel purtroppo famoso genocidio del 1994.
Tutto questo è stato chiaramente un compito raccapricciante che alla maggior parte delle persone avrebbe dato incubi, ma Clea spiega che il lavoro che ha svolto è stato significativo, che ne è valsa la pena eseguirlo e portarlo avanti. Per Clea Koff, quindi, la felicità è la soddisfazione di aver fatto la cosa giusta nella sua vita.
Nel suo libro La memoria delle ossa viene descritto come grazie al suo lavoro è stato possibile raccogliere le prove occultate dalla propaganda governativa per incriminare i responsabili dell’atroce genocidio.
Piacere e dolore nell’essere felici
La prima definizione di felicità è forse quella più associata all’edonismo, di solito implicitamente accettato da molte persone. Ma credo che la seconda definizione sia molto meglio poiché sottintende l’idea del dare un senso alle cose che si fanno.
La gioa di essere felici non è solo una carica a testa bassa verso tutto ciò che ci fa sentire il piacere, si tratta di trovare la soddisfazione in noi stessi e in ciò che abbiamo fatto e facciamo. Anche quando ciò che abbiamo fatto è stato doloroso e difficile come nel caso del lavoro di Clea Koff.
Cos’è la felicità per filosofi e psicologi?
È qualcosa di incredibilmente complicato definire la felicità. La psicologia moderna la descrive come benessere soggettivo, o ” valutazioni delle persone della loro vita e comprende sia i giudizi cognitivi di soddisfazione che le valutazioni affettive di stati d’animo ed emozioni ” (Kesebir & Diener, 2008, p. 118).
Le componenti chiave del benessere soggettivo sono:
- Soddisfazione della vita
- Soddisfazione per aspetti importanti della propria vita (ad esempio lavoro, relazioni interpersonali, salute)
- La presenza di affetti positivi
- Bassi livelli di affetti negativi
Queste quattro componenti sono presenti in tutto il materiale filosofico sulla felicità sin dai tempi antichi.
La soddisfazione soggettiva della vita è un aspetto cruciale della felicità, che è coerente con il lavoro del filosofo contemporaneo Wayne Sumner, che l’ha descritta come:
una risposta di un soggetto alle sue condizioni di vita così come le vede.
Quindi, se la felicità è “una cosa”, come viene misurata?
Alcuni filosofi e psicologi contemporanei mettono in dubbio l’autovalutazione come misura appropriata della felicità. Tuttavia, molti studi hanno scoperto che le misure di “felicità” (benessere soggettivo) di autovalutazione sono valide e affidabili (Kesebir & Diener, 2008).
Le persone dovrebbero essere felici?
La felicità è qualcosa di giustificabile? Questa emozione non è solo il risultato di risultati positivi, come una migliore salute, migliori prestazioni lavorative, un comportamento più etico e migliori relazioni sociali (Kesebir & Diener, 2008). In realtà precede e causa questi risultati!
Felicità
È indubbiamente uno stato d’animo che porta a una salute migliore. C’è per esempio una ricerca condotta da Danner, Snowdon & Friesen nel 2001 che ha esaminato il contenuto delle autobiografie scritte a mano di alcune suore cattoliche. Hanno scoperto che l’espressione nella scrittura, caratterizzata da un affetto positivo, prediceva la longevità 60 anni dopo!
Realizzazione
Essere felici non deriva dal perseguire il piacere, ma dal lavorare per obiettivi che si riflettono nei propri valori (Kesebir & Diener, 2008).
La felicità può essere predetta non solo dal piacere, ma dall’avere un senso in cosa si fa, lo scopo e l’appagamento nel raggiungerlo. Essere felici è uno stato d’animo associato a migliori prestazioni nella vita professionale / lavorativa.
Relazioni sociali e comportamento prosociale
La felicità tira fuori il meglio dalle persone. Le persone più felici sono più socievoli, cooperative ed etiche (Kesebir & Diener, 2008).
Si è dimostrato che le persone felici valutano gli altri in modo più positivo. Sono persone che mostrano un maggiore interesse nell’interazione sociale con gli altri e un forte comportamento prosociale . Sono individui anche più propensi a impegnarsi nella rivelazione di sé (Kesebir & Diener, 2008).
È anche più probabile che le persone felici si comportino in modo etico (ad esempio, scegliendo di non comprare qualcosa che scoprono essere stato rubato) (Kesebir & Diener, 2008).
La ricerca per essere felici secondo Benigni
Ascolta cosa ha dirti uno splendido Benigni sulla ricerca di ciò che ti fa sentire bene e su che cos’è la felicità. Buon ascolto e sii felice 🙂
“La felicità. Sì la felicità. A proposito di felicità, cercatela tutti i giorni continuamente. Anzi chiunque mi ascolti ora si metta in cerca della felicità, ora in questo momento stesso perchè è lì.
Ce l’avete, ce l’abbiamo, perché l’hanno data a tutti noi. Ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli. Ce l’hanno data in regalo, in dote. Ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani con l’osso, quando lo nascondono. E molti di noi l’hanno nascosto così bene che non si ricordano dove l’hanno messo, ma ce l’abbiamo.
Ce l’avete. Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria, i cassetti i comodini che c’avete dentro, vedrete che esce fuori.
C’è la felicità, provate a voltarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa, ma è lì. Dobbiamo pensarci sempre alla felicità e anche se lei qualche volta si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo mai dimenticare di lei, fino all’ultimo giorno della nostra vita.
E anche se lei si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo mai dimenticare di lei, fino all’ultimo giorno della nostra vita, fino all’ultimo giorno della nostra vita.”
– Roberto Benigni
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