
Come difendersi dai colleghi di lavoro? Ci sono dei modi per sapere se un tuo collega è bugiardo con te?
Il capo ha deciso di cambiare la tua mansione di lavoro, dicendoti: “vedrai, questo cambiamento è per il tuo bene, l’azienda ha bisogno di te in questo lavoro”; mentre parla però, noti la sua postura rigida e un sorriso forzato. Sarà veramente onesto?
Il tuo collega di lavoro dice che sarebbe felice di aiutarti con il tuo progetto, ma mentre ti dice questo, fa lunghe pause nel discorso e i suoi occhi rimangono fissi sul monitor del computer. Ti puoi fidare di quello che dice?
“Puoi contare sul mio sostegno.”
“Non è stata colpa mia.”
“Tu sarai il prossimo per la promozione.”
Veramente? Ti devo credere?
Come sarebbe bello sapere se ti stanno mentendo! Beccarli subito mentre ti stanno raccontando balle, come se fossi in “Lie to Me” o in “The Mentalist”. Ma, naturalmente, le serie televisive sono fantasie divertenti. Nella vita reale, l’essere umano è più complesso di così. Già perché il rilevamento dell’inganno rimane una scienza inesatta sopratutto nella vita quotidiana.
Per la stragrande maggioranza delle persone con cui lavori, l’atto di mentire innesca una risposta di stress elevato. I segni di stress e ansia sono evidenti, se sai dove guardare. La mente deve lavorare in maniera più energica per generare una risposta falsa. Una teoria di Daniel Langleben che ha utilizzato il brain imaging (risonanza magnetica funzionale), psichiatra presso l’Università della Pennsylvania sostiene che, al fine di raccontare una bugia, il cervello deve stopparsi nel dire la verità e quindi creare l’inganno, subito dopo, deve fare i conti con le emozioni di accompagnamento di colpa, ansia e la paura dell’essere scoperti.
Come difendersi dai colleghi di lavoro che ci mentono?
Per individuare una bugia s’inizia con l’osservazione del comportamento di base di una persona in condizioni di relax, non stressata, in modo da poter rilevare cambiamenti significativi. Una delle strategie negli interrogatori di polizia è quella di porre una serie di domande iniziali non minacciose, mentre si osserva come il soggetto si comporta quando non c’è alcun motivo di mentire. Poi, quando i quesiti più spinosi vengono fatti affiorare, gli inquirenti, osservano i cambiamenti nel comportamento non verbale della persona che potrebbero indicare l’inganno intorno ai punti chiave.
Nei rapporti d’affari come sul lavoro, il modo migliore per capire il comportamento base di una persona è quello di osservarla per un lungo periodo di tempo. Fare caso al tono vocale, ai gesti, ecc. Una volta valutata la normalità del collega di lavoro, è più facile valutare dei cambiamenti e se il suo linguaggio del corpo è “anomalo”. Basta ricordare ( e questa è la chiave), che i segnali atipici che si rilevano potrebbero essere i segni del mentire o comunque uno stato di ansietà causata da molti altri fattori.
Il più grande luogo comune sul linguaggio del corpo dei bugiardi, è che evitano di guardare. In realtà, molti bugiardi, specialmente quelli più sfacciati, possono compensare (per dimostrare che non mentono) usando molto il contatto visivo e sostenendolo a lungo.
Io consiglio di non fare affidamento su un qualsiasi segnale. Meglio fare riferimento ai cluster di comportamento che si rafforzano l’uno con l’altro come nei disturbi di personalità . Per aumentare le possibilità di individuare un collega di lavoro bugiardo, ci sono alcuni linguaggi del corpo da notare.
Ecco come difendersi dai colleghi falsi .
1. Sorriso falso del collega bugiardo
E’ difficile per il tuo collega bugiardo fare un vero sorriso mentre cerca di ingannare. (In un sorriso vero la pelle agli angoli degli occhi si increspa. Nel finto sorriso viene coinvolta solo la bocca).
2. Tempo di risposta insolito
Quando colui che mente ha già previsto la menzogna, le sue risposte sono molto rapide e sicure. Se preso alla sprovvista, tuttavia, il collega bugiardo ha bisogno di più tempo per rispondere; proprio per il meccanismo dell’inibizione della verità e della creazione della bugia si ha bisogno di tempo supplementare.
3. Segnali verbali
Se il collega è sdraiato o seduto molto comodo e vi sta per mentire, il timbro vocale della sua voce sale a un tono più alto. Il bugiardo evita di rispondere alla domanda esattamente come richiesto, balbettando, usa delle qualificazioni del tipo:”Per quello che conosco..”,”Potrei sbagliarmi …”. E’ stato anche osservato che i bugiardi utilizzano un minor numero di contrazioni nelle frasi: “Io non ho fatto sesso con quella donna …” piuttosto che “Non ho fatto…”
4. Diminuzione o aumento della saliva
Osservare nel collega bugiardo, un’improvvisa deglutizione o l’aumento della necessità di bere acqua o inumidire le labbra.
5. La dilatazione della pupilla
Un segnale non verbale che è quasi impossibile da falsificare è la dilatazione della pupilla. L’aumento della dimensione della pupilla si verifica alla maggior parte delle persone che stanno dicendo una bugia; questo può essere attribuito a un aumento della quantità di tensione e concentrazione. Se vuoi sapere di più sulle ricerche scientifiche fatte sulla dilatazione delle pupille, guarda l’articolo Occhi:10 messaggi importanti dalle nostre pupille.
6. Variazione del tasso di ammiccamento delle palpebre
Un altro segnale di menzogna degli occhi altrettanto affidabile e sicuramente più evidente, è l’aumento dell’ammiccamento delle palpebre. Questo tasso può aumentare di ben 8 volte del normale a seguito di una bugia.
7. Movimenti del corpo
Come comportarsi con i colleghi di lavoro che pensi ti stiano mentendo? Il collega bugiardo, spesso mostra nervosismo e ansia attraverso l’aumento dei movimenti del piede. Cambiamenti continui della posizione del tronco. Si è osservato che coloro che mentono tendono anche a continui movimenti sulla sedia, dall’alzarsi a cambiare spesso la posizione delle gambe.
8. Si tocca la faccia
Purtroppo non vedrai crescere il naso al collega bugiardo ma osservandolo molto attentamente noterai che spesso inconsciamente si strofinerà o toccherà il naso. (Questo a causa di una scarica di adrenalina che apre i capillari del naso e procura prurito). Chi sta per mentire può anche tendere a coprirsi la bocca o gli occhi.
9. Incongruenza
Quando una persona crede in ciò che sta dicendo, i suoi gesti e le espressioni sono “allineati” con le sue parole. Quando si vede un disallineamento, in cui gesti contraddicono le parole; ad esempio sorride dicendo: “sono felice” e nel frattempo stringe i pugni. Solitamente la parte che maschera meglio la menzogna e quella alta e l’incongruenza si nota nella parte inferiore.
10. Cambiamenti dei gesti
Spesso, nello sforzo di non lasciare che il suo gesto faccia notare la menzogna, il collega bugiardo tiene il corpo innaturalmente rigido. Invece altre volte, soprattutto dopo avergli posto una domanda di ricerca, può accennare dei gesti di pacificazione: si morde le labbra, strofina le mani, giocherella con gioielli,collane, matite o si tocca i capelli e la testa.
11. Micro-espressioni
Molto difficili da notare, ma se ti capita di intravedere un’espressione fugace che contraddice una dichiarazione verbale, credi a quello che vedi e non a quello che senti.
12. Sfatare il mito
Come già detto sopra, sfatiamo pure il mito che: “se non mi guardi negli occhi, allora stai mentendo!” Quando ti preoccupi se l’ipotetico collega bugiardo ti sta mentendo perché non ti guarda dritto negli occhi, non stai facendo delle deduzioni giuste; o meglio, queste conclusioni possono andar bene per alcuni casi ma non per tutti i menzogneri! In realtà chi non guarda negli occhi, può far parte di quel 40% della popolazione che per varie forme di timidezza non riesce a guardare negli occhi il proprio interlocutore.
Un avvertimento finale: se una persona crede davvero alle bugie che racconta, non c’è modo di rilevare la falsità. Ma, a meno che tu non abbia a che fare con un bugiardo patologico o un attore bravissimo, spero che queste piccole dritte possano aiutarti a individuare meglio chi cerca di fregarti!
Da poco è uscito questo libro che vorrei condividere perché mette a disposizione molte armi per rilevare le bugie, smascherare i bugiardi e ottenere la verità. Può essere un buon strumento per sapere se il tuo interlocutore mente o ti dice la verità. Personalmente l’ho trovato per molti versi illuminante.
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Credit image: jepoirrier
Lucia dice
Ciao, é interessante il tuo articolo, mi é capitato recentemente che un collega mi cercava di far sentire in colpa su una situazione e ha provato in tutti i modi di ottenere informazioni. Sapevo fin dall’inizio che mentiva, eppure é difficile togliersi queste persone di torno mantenendosi gentili, conosci qualche tattica utile? O hai scritto qualche articolo?
veronica dice
la cosa piu giusta è dirle una bugia a lui per smascherarlo
Luna dice
Bellissimo articolo! Ho trovato l’argomento trattato davvero interessante e spero di riuscire ad applicare i vostri consigli nella vita di tutti i giorni. In particolare sono rimasta molto colpita dal tema delle incongruenze tra il comportamento verbale e non verbale che può permetterci di scoprire chi mente. A questo proposito ho cercato maggiori informazioni in internet e ho trovato il laboratorio NeuroComScienze che si occupa nello specifico dell’analisi di questi aspetti ed insegna come riconoscere le espressioni facciali ed i gesti che contraddicono le parole nella menzogna!
Alessandro Cuminetti dice
Ciao Monica, grazie per i complimenti e per il tuo suggerimento.