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Sentirsi tristi è uno stato transitorio: perché è necessaria la tristezza

Di Alessandro Cuminetti Lascia un commento

TristezzaSoffri di tristezza molto spesso e non sai cosa fare? Non ti allarmare, tutti gli esseri umani soffrono di tristezza in qualche momento della loro vita: è normale, poiché la tristezza è uno stato d’animo, un’emozione naturale che risponde a situazioni ed eventi di vita.

Essere tristi è quindi una risposta emotiva e psicologica indispensabile per sopravvivere, come per le altre emozioni, felicità, paura e rabbia, la tristezza ha una sua funzione biologica ed evolutiva estremamente importante.

La tristezza è un passaggio fondamentale: ti sarà capitato più di una volta nella vita che quando provi un’emozione di tristezza, tu senta una sensazione di vuoto dentro, come se mancasse qualcosa. Il bisogno che ne deriva è quello di voler cercare di riempire questo vuoto. Vogliamo superare la condizione che la tristezza ci porta e tornare a progettare il futuro per essere nuovamente felici.

Contenuti

  • Perché mi sento triste?
  • Cos’è la tristezza e a cosa serve?
  • Essere tristi e accettarlo
  • Superare la tristezza: come fare?
  • Quando la tristezza diventa patologica
  • Tristezza e depressione: quali sono le differenze?
  • Meccanismi e consigli per affrontare al meglio la tristezza

Perché mi sento triste?

Solitamente si conoscono i motivi della propria tristezza, quindi quali sono le esperienze e gli eventi che hanno portato a provare questo stato d’animo. Tante volte però, la tristezza può arrivare anche all’improvviso, senza un’apparente motivazione . Ma esiste sempre una ragione al manifestarsi di questo stato d’animo e va ricercata.

Capita anche di svegliarsi al mattino e provare una tristezza improvvisa, probabilmente per un sogno che durante la notte ti ha causato ricordi di eventi ed emozioni dolorose e significative, facendoti soffrire, per poi inseguirti l’intera giornata, senza un reale motivo.

Da ciò si deduce anche l’importanza che i sogni possono avere sul tuo stato d’animo ed influire negativamente sulle giornate, come aveva già teorizzato Freud. Del resto i sogni sono delle creazioni che prendono spunto dagli eventi della nostra vita e dalle reali emozioni provate.

Cosa fare quando si è tristi e ciò influisce sull’intera giornata e sul tuo stato d’animo? In questo articolo cercheremo di rispondere a questa domanda. Affronterò la tematica della tristezza in tutte le sue sfaccettature, con consigli utili per affrontarla, così da capire cosa è meglio fare quando sei triste e come superare quest’emozione senza commettere gli errori più comuni.

Cos’è la tristezza e a cosa serve?

Ogni essere umano conosce quello stato d’animo che prevarica su tutto facendoci sentire vuoti e spenti: la tristezza è proprio questa sensazione di perdita, di mancanza e di malinconia che ad un tratto travolge ogni emozione. Infatti, la tristezza, per definizione, è uno stato di depressione momentaneo . Si può ricondurre ad un evento doloroso o ad una malinconia diffusa. Può essere correlata a uno stato particolarmente duro, come può essere la perdita di una persona cara e rientrare nelle fasi del lutto . Come vedremo più avanti, però, non per questo va confusa con la depressione.
Quando la tristezza avanza è come se si ampliasse questo spazio vuoto. Ogni certezza viene spazzata via. Eppure questo processo è fondamentale per l’evoluzione e la sopravvivenza umana. Il fatto che tutte le certezze crollino e si crei uno spazio da colmare, è anche il presupposto fondamentale per rinascere e riempire quello spazio attraverso la tua vera originalità.
Questo vuoto, questa mancanza creata dai momenti tristi, è utile a capire le funzioni indispensabili per migliorare la tua qualità della vita e far confluire ogni decisione presa verso ciò che è realmente importante per te.
Se ti senti triste è un momento sicuramente doloroso e faticoso da sopportare, ma è anche un momento di profonda introspezione personale. Ti aiuta a capire cosa ti fa stare così male, con il desiderio di non provare più queste emozioni. Ciò porta ad un automiglioramento, poiché si cerca di non inciampare nuovamente in eventi e condizioni che possano causare lo stesso malessere. Ciò ti permette di focalizzarti sugli aspetti della vita che ne possono migliorare la qualità da un tuo punto di vista personale, secondo le tue esigenze e necessità.

Essere tristi e accettarlo

Essere tristi diventa anche un segnale importante per far capire alle persone vicine a te che hai bisogno del loro aiuto per superare questo brutto momento. In questo modo potrai anche valutare chi sarà più vicino e pronto a darti il suo appoggio. Ma attenzione, non cercare mai di nascondere questo stato d’animo solo perché è un’emozione negativa.
Solitamente si ha la tendenza a reprimere la tristezza, come se sentirsi tristi fosse qualcosa di sbagliato. Se nascondi questa emozione le persone più intime non possono aiutare e starti vicine come vorrebbero. Non bisogna mai temere di far vedere di essere tristi. Se vuoi iniziare a liberarti della tristezza l’unico modo è cercare di accettarla. È un segnale che il corpo e la mente ti stanno comunicando perché vogliono attuare un processo di cambiamento.
A cosa serve essere tristi quindi? Se ti senti triste hai la possibilità di accettare questa emozione, senza problemi, perché è un processo naturale e non ti devi spaventare o vergognare, cercando di non negarla mai. Sebbene la tua mente cercherà di usare le sue difese per non farti elaborare la tristezza, rifiutandola ed evitandola, questa non è una soluzione.
Buttarsi alle spalle tutto non risolve il problema. Ciò può celare la sensazione di tristezza, ma solo inizialmente, perché il problema è ancora presente e rende tristi ad un livello molto più profondo. Negando ogni tuo stato di disagio, aumenterai solo la sensazione di tristezza, ma poi ogni emozione tornerà improvvisamente in superficie, più forte di prima.
Devi imparare ad accettare la tristezza altrimenti non imparerai a gestirla. Le strategie necessarie per raffrontarla ed innescare un processo di cambiamento iniziano dall’accettazione. Perché la tristezza serve proprio a questo, a cambiare, migliorarsi ed aumentare la qualità della propria vita.

Superare la tristezza: come fare?

Come abbiamo visto, la tristezza è un elemento fondamentale della vita umana. Nessuno si può separare da quest’emozione negativa, perché è alla base del processo di evoluzione e cambiamento interiore che porta a migliorarci.
Anche se sembra paradossale, per riuscire a superare una condizione di tristezza, bisogna restarci dentro, accettandola pienamente, perché fa parte delle emozioni della vita.
Ovviamente, si cerca di evitare la tristezza perché è un’emozione che fa paura: si è spaventati a prescindere se essa è giustificata da avvenimenti che accadono o che sia apparentemente causata da qualcosa che non si conosce.
Quando si conoscono le cause della propria tristezza, si tende spesso a negarla ed evitarla, proprio per non sentire quel dolore. Ricordare ciò che porta la sensazione di tristezza fa male e quindi si cerca di fare finta di niente. Lo stesso accade quando non se ne conosce il motivo. Non si cerca a fondo nel proprio io, perché si ha paura di svelare segreti e sensazioni che in fondo conosciamo benissimo e vogliamo tenere celate.

Quando la tristezza diventa patologica

Riuscire ad accettare e vivere le tue tristezze, riuscirai a confrontarti meglio anche con la realtà dolorosa che stai vivendo, agevolando il processo di cambiamento e diventando più forte migliorando la tua autostima.

Tutti i cambiamenti arrivano sempre attraverso una trasformazione che non è mai indolore. È un processo che bisogna obbligatoriamente attraversare, magari con l’aiuto delle persone più care con cui ci si può confidare.

Ma quando il disagio si fa pesante, l’aiuto di una persona professionista nel settore psicoterapeutico, che sarà in grado di aiutare a semplificare il processo di transizione e miglioramento personale, è necessario. Spesso da soli non è facile affrontare tutto questo, perché la mente cerca sempre di essere più forte dei pensieri tristi e di prevaricarli, per stare bene. Ma questa è una finta forza, perché come abbiamo visto, la tristezza può anche essere sepolta, ma poi torna sempre a galla, più forte di prima.

Il contatto con uno psicoterapeuta che utilizza la psicoterapia cognitivo comportamentale , è fondamentale per riuscire a far fluire le emozioni.

Il processo di auto consapevolezza, con l’aiuto di pratiche come training autogeno o lo yoga, possono aiutare ad ottenere uno stato di rilassamento, ideale per aumentare la concentrazione su corpo e mente. In questo modo sarà più semplice affrontare la tristezza a viso aperto, per superarla e cambiare rotta.

Tristezza e depressione: quali sono le differenze?

La tristezza e la depressione sono due situazioni completamente diverse, da non confondere. La tristezza è un’emozione naturale, qualcosa che è normale da provare. La depressione è invece una patologia, un disturbo mentale diagnosticabile e curabile a tutti gli effetti.
Indubbiamente però, tristezza e depressione sono collegate; essere sempre tristi porta alla depressione. Infatti, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, per essere affetti da depressione, si deve passare attraverso una condizione di tristezza che dura in modo continuativo da almeno sei mesi.Se la tristezza è un’emozione che ci aiuta a superare i momenti difficili della vita, causando un cambiamento ed un’accettazione del dolore, la depressione è invece uno stato cronico di tristezza, che non passa nel tempo se non viene curato.
Lo stato di depressione è un momento lungo della vita. In essa si susseguono spesso pensieri negativi e catastrofici, senza voglia di agire per il cambiamento. La tristezza invece dura un po’ e poi se ne va, ed è sicuramente più sopportabile.
Una persona che si sente triste, sicuramente si lascia trasportare da questa sensazione di malessere durante la giornate e cerca di parlare ed affrontare i suoi problemi.

Sentirsi tristi a lungo significa essere depressi?

Una persona affetta da depressione può anche non riuscire a rispettare gli impegni lavorativi, affettivi e familiari. Può capitare di essere tristi per moltissime ragioni, ma poi si riesce a continuare ad andare avanti con la stessa capacità di saper sorridere alla vita, fondamentale per il cambiamento; la depressione, invece, disegna il futuro come qualcosa di impossibile da affrontare. Porta a non pensare a ciò che sarà, poiché non ci sono obiettivi ed è tutto troppo faticoso.

La depressione è spesso causata da una chiusura molto forte. È totale assenza di accettazione della tristezza. Abbiamo visto che se vuoi superare una condizione di tristezza, il modo migliore per farlo è quello di accettare quest’emozione.

La depressione è invece causata spesso dall’approccio totalmente opposto. Di fronte ad una condizione di tristezza causata da una o più eventi dolorosi e negativi, ci si chiude totalmente. Non si accetta il problema, negandolo e non parlandone con nessuno. Una condizione che si protrae per lungo tempo, diventando tristezza cronica, può essere uno stato depressivo a tutti gli effetti.

Ecco perché saper affrontare la tristezza è importante. Se nella vita si verifica qualcosa che ti rende triste, affrontala a viso aperto, accettala, reagisci, parlane. In questo modo eviterai che semplici stati emotivi di passaggio possano trasformarsi in qualcosa di più grosso e doloroso.

Meccanismi e consigli per affrontare al meglio la tristezza

Le motivazioni per cui si cerca di evitare di esprimere la propria condizione di tristezza verso l’esterno, possono essere ricercate anche a livello sociale e non solo mentale. Chi si mostra triste potrebbe sembrare anche meno interessante o attraente verso gli altri, oppure più vulnerabili e meno forti.

Si è portati a pensare che se si inizia a sentire la sensazione di tristezza poi si potrebbe rimane tristi per sempre! Questo è uno dei motivi più diffusi che porta ad agire in modo sbagliato, causando la negazione di questo stato d’animo ed il fatto che non se ne parli con nessuno.

Per liberarti dalla tristezza, dovrai, non solo elaborarla ed accettarla, ma anche esprimerla verso l’esterno. Accettare di essere vulnerabili e un grosso passo di maturità. Ricorda: c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti ed ad ascoltarti anche se nella vita puoi essere dibventato diffidente.

Quando si ha a che fare con le emozioni negative si pensa di poterle affrontare da soli. I timori di essere giudicati sono all’ordine del giorno. Queste paure portano ad evitare di manifestare le emozioni, ma ad un costo troppo elevato.

Affrontare le proprie tristezze, sempre

Per negare la tristezza, tante persone non si fermano mai, così da avere sempre qualche attività da svolgere e non avere il tempo e lo spazio per connettersi autenticamente con il proprio problema, con le emozioni e le sensazioni reali; altre trattengono quello che provano non consentendo agli altri di percepire lo stato d’animo in cui versano; tante persone, invece, fanno uso di farmaci. Altre ancora si convincono che le emozioni che stanno provando non hanno reale importanza.

Questi atteggiamenti non possono essere la strategia abituale per gestire la tristezza. Anche perché, ogni emozione che l’uomo prova non è eliminabile dall’esperienza e questo vale anche per la tristezza.

Se vuoi superare ogni momento triste della tua vita, cerca sempre qualcuno con cui parlarne. Non rifiutare mai quest’emozione.

Accetta pienamente il momento di vulnerabilità che stai vivendo: è normale, nella vita nessuno è sempre forte, ed ognuno di noi, prima o poi, ha a che fare con momenti negativi da superare. I periodi difficili portano anche a rivoluzionare il modo di vedere le cose, migliorando la qualità della vita a venire. Non negare la tristezza, affrontala e parlane.

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