
Scrivania ordinata o disordinata? Questo è il dilemma! E’ noto che Albert Einstein lavorasse su una scrivania molto disordinata, non sembra però che questo disordine gli abbia mai fatto male!
Quante volte il vedere una scrivania disordinata, ci strappa un sorriso o addirittura fa storcere il naso ai colleghi perfettini, in ufficio.
Come si può risolvere il dibattito su cosa sia meglio? Ovvero se si lavora meglio su una scrivania in ordine, dove tutto è al suo posto o districarsi su una scrivania disordinata? Chi ha ragione?
Le conseguenze di una scrivania disordinata
Una nuova ricerca ha scoperto che l’ordine e il disordine in un ambiente hanno diverse conseguenze psicologiche.
A dei partecipanti di un esperimento è stato chiesto di compilare alcuni questionari in un ufficio ( Vohs et al., 2013 ). Alcuni hanno compilato i test in un ufficio pulito e ordinato e altri in un ufficio disordinato, con forniture per ufficio, scartoffie e documenti sparsi ovunque.
Subito dopo hanno avuto la possibilità di donare del denaro in beneficenza e scegliere uno spuntino sano o non sano. I risultati hanno mostrato che:
“Essere in una stanza pulita sembra incoraggiare le persone a fare ciò che ci si aspettava da loro. Infatti rispetto ai partecipanti della stanza disordinata, hanno donato più soldi in beneficenza e sono stati più propensi a scegliere la mela rispetto a snack non troppo sani.”
Quindi avere una scrivania ordinata premia il conformismo, ovvero il rispetto e il buon comportamento sul posto di lavoro.
E se invece si desiderasse conseguire un certo livello di creatività?
In un altro esperimento ai partecipanti è stato chiesto di trovare tutti gli usi che si potevano ottenere da una pallina da ping pong. Questa è una prova tipica per misurare la capacità creativa e l’elaborazione di nuove idee avendo praticamente quasi nulla da utilizzare.
La scrivania disordinata ha fatto meglio di un tavolo da lavoro pulito:
“Trovarsi in una stanza disordinata ha portato a dei risultati che le imprese, le industrie e le società vorrebbero sempre: la creatività.”
Anche se poi, nella realtà dei fatti la gente ha paura di idee creative, comprese le aziende.
In generale, però:
“Ambienti ordinati promuovono scelte sane, che potrebbero migliorare la vita aiutando le persone a seguire le norme sociali e aumentare il benessere. Ambienti disordinati stimolano la creatività, che si può considerare importante per la cultura, le imprese, e le arti.”
Quindi, avere una scrivania disordinata e sudicia o una postazione di lavoro pulita e ordinata, celano entrambi vantaggi e svantaggi.
All’inizio del processo creativo, per esempio, ottenere molte idee è indispensabile, quindi il disordine è utile.
Ma, mentre il progetto progredisce, è necessario cercare di creare ordine dal caos, rendendo l’ambiente via via più “salubre”!
Questi risultati si possono applicare bene anche on-line. I ricercatori psicologici hanno eseguito i test anche su internet. I loro risultati preliminari suggeriscono che i siti web in ordine incoraggiano a interagire con più sicurezza, quelli più disordinati incoraggiano la creatività.
Questo studio aiuta a spiegare perché:
“Molti individui creativi e premi Nobel preferiscono studiare e coltivare i loro interessi nel disordine, come un aiuto per il loro lavoro.”
Credit image: Declan TM
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Giuseppe dice
Sono amministratore delegato di una azienda che si occupa di tecnologia.
Il mio ufficio? DISORDINATISSIMO
Non voglio nemmeno che venga pulito (lo devo fare rigorosamente io), la mia paura è che se mi si sposti una carta o un prototipo non lo trovo più!
Io creo e progetto e sviluppo quindi per me la creatività è fondamentale.
Ho notato che in azienda chi è disordinato, riesce meglio a risolvermi i problemi, ma ha difficoltà ad organizzarsi all’inizio, mentre chi è ordinato e spiego come fare una cosa ci impiega più tempo perché vuole prima di tutto il suo “ambiente” (attrezzi disposti in determinati modi, pulire inutilmente più volte..)
Alessandro Cuminetti dice
Grazie Giuseppe del tuo contributo, il tuo modo d’essere sembra coincidere con le ricerche effettuate allora? 😀
lulù dice
Che mare di banalità in questo articolo! il solito cliché “ordine vs disordine = mente conformista vs mente creativa”. Nulla di più stupido e errato. Io lavoro nel mondo dell’arte scenica, sempre a contatto con registi e performer di grandissimo talento e genialità, e la quasi totalità sono persone estremamente ordinate, hanno bisogno di ordine esteriore, addirittura ai limiti del rigore, per poter creare.
Alessandro Cuminetti dice
Ciao Lulù, fa piacere che pur essendoti risultato un articolo banale e stupido, tu abbia comunque navigato in questo mare quanto basta per lasciare un tuo commento. Sostieni che la quasi totalità delle persone geniali con cui hai a che fare siano molto ordinate; probabilmente ciò che dici è vero secondo la tua esperienza personale…ma sei sicura che gli studi e le ricerche che cito nell’articolo abbiano dimostrato ciò che sostieni? Ciò che diventa argomento di ricerca e poi sperimentato e documentato, evidentemente sembra interessare talmente gli studiosi da non considerarlo cliché…o quantomeno si ritiene utile studiare alcuni luoghi comuni per dimostrare proprio che non lo siano. Grazie per il tuo contributo e ti prometto che proverò in futuro a documentare meno banalità 😉
brulla dice
io sono una disordinata patologica e son borderline ahaha quindi direi che la creatività è al massimo però posso affermare che l’ambiente circostante rappresenta quello che ci frulla nella testa e se si è persone assolutamente incostanti o terribilmente iperattive tutto ciò si ripercuoterà non solo in ufficio ma in tutti i campi della vita privata
sissi dice
Questo articolo e’ veramente interessante.
admin dice
Grazie sissi :). Ma tu sei ordinata o disordinata?