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Rabbia repressa: come gestirla e affrontarla

Di Alessandro Cuminetti Lascia un commento

rabbia repressaLa rabbia rappresenta una delle emozioni principali che le persone percepiscono, e nel corso della propria vita è impossibile non avvertirla in determinate situazioni.

Quando la rabbia si manifesta, si verificano determinati sintomi: aumento della frequenza cardiaca, muscolatura irrigidita, pressione arteriosa aumentata, e altro ancora. Ma alcune persone, invece che sfogarsi o imparare a controllare la rabbia, la reprimono.

La rabbia repressa è un accumulo progressivo di rabbia e di tensione. Talvolta le persone si trascinano tali sentimenti per anni e anni, a volte inconsapevolmente. Ciò può provocare in loro gravi conseguenze, sfociando ad esempio in attacchi di panico, ansia, depressione, e a volte anche in patologie psichiche e fisiche.

Maggiori informazioni su come sfogare la rabbia nei prossimi paragrafi.

La rabbia repressa: un male da cui liberarsi

Offese e insulti ricevuti, difficoltà a trovare parcheggio, e altre situazioni stressanti e spiacevoli possono essere la causa di molta rabbia per una persona.

Tuttavia, occorre tenere a mente che tutto ciò che succede, e ogni tipo di emozione che una persona prova, può contribuire a portarla fare una scelta. Pertanto, la rabbia nei confronti di un determinato evento spiacevole (offese, umiliazioni, controversie in famiglia, ecc.) dovrebbe servire a spingere chi prova questo sentimento a fare in modo di cambiare le cose in meglio.

Per un individuo, le emozioni negative possono infatti essere d’aiuto nel fargli comprendere quali sono le minacce e i problemi a cui deve rispondere e dai cui deve proteggersi.

La rabbia andrebbe quindi vista come una sorta di molla che dà una spinta per migliorare le cose sbagliate, e non andrebbe repressa per paura di fare cose scorrette, altrimenti il rischio è appunto quello di soffrire di rabbia repressa e finire con l’avere reazioni estremamente sbagliate e/o star molto male.

Pertanto, è importante gestire la rabbia in qualche modo, e non reprimerla.

Ma come fare a capire quando qualcuno soffre di rabbia repressa? Ci sono almeno 15 segnali che possono aiutare a comprenderlo, come spiegato nel prossimo paragrafo.

15 segnali per riconoscere la rabbia repressa

Se una persona soffre dal punto di vista psicologico, emotivo o fisico, e non capisce per quale motivo, potrebbe avere della rabbia repressa accumulata in grande quantità. Per capire se le cose stanno effettivamente così, ci sono almeno 15 indizi che possono essere d’aiuto in tal senso:

  1. La persona ha la tendenza ad autosabotarsi senza nemmeno rendersene conto.
  2. L’individuo accusa dolori e tensione muscolare: torcicollo, cervicalgie, mal di schiena, mal di stomaco, ecc.
  3. La persona in questione ha una forma di dipendenza: verso alcol, sigarette, droga, oppure per cibo, sport eccessivo, gioco d’azzardo, o altro ancora.
  4. L’individuo che soffre di rabbia repressa potrebbe tenersi occupato tutto il giorno, senza avere quasi mai del tempo libero a sua disposizione: è un modo sicuro per evitare di non sentire tutto ciò che gli accade attorno. Ed è anche un modo inconscio di tenere nascoste le proprie emozioni.
  5. I soggetti con rabbia repressa potrebbero essere molto sarcastici con gli altri. Potrebbero parlare con le altre persone usando una cattiveria molto velata. Oppure, potrebbero manifestare un atteggiamento tipico di una persona che si disinteressa a qualunque cosa.
  6. Chi ha una forte rabbia interiore, potrebbe essere una persona che non si arrabbia mai, ma potrebbe al contempo essere sempre triste.
  7. Chi soffre di rabbia repressa potrebbe avere la tendenza a controllare tutto ciò che gli accade all’esterno.
  8. Talvolta, le persone con rabbia repressa potrebbero non avere il coraggio di esprimere un sentimento di rabbia verso una determinata persona, ma potrebbero parlare male di tale persona alle sue spalle.
  9. La rabbia repressa può portare anche a delle abitudini nervose: masticare molti chewing gum, fumare in modo compulsivo, mangiarsi le unghie, ecc.
  10. Chi soffre di rabbia accumulata potrebbe avere paura ad esprimere la propria rabbia, a causa delle conseguenze che ciò potrebbe scaturire.
  11. La tensione muscolare di chi soffre di rabbia repressa potrebbe indebolire il sistema immunitario di tale persona (a volte causandogli frequenti raffreddori o sintomi dell’influenza) e/o disturbare il suo sonno.
  12. Talvolta, chi soffre di rabbia accumulata “esplode”: arriva ad un punto in cui la rabbia diventa eccessiva, e la manifesta nella sua interezza. Questo potrebbe provocare reazioni di stupore da parte di eventuali persone che lo osservano mentre si sfoga, perché non sanno quanta rabbia quell’individuo ha represso in precedenza.
  13. Questa condizione di rabbia repressa può portare una persona che ne soffre ad infastidirsi per qualunque tipo di situazione poco gradita, anche se si tratta di sciocchezze di poco conto o di facile risoluzione.
  14. Le persone che soffrono di rabbia repressa potrebbero anche illudersi di sentirsi sempre felici. Tuttavia, questo non è possibile per la mente umana.
  15. Chi soffre di rabbia repressa, a volte fa fatica a dire di no. E poi si autocritica in modo esagerato per non averlo fatto.

Come gestire la rabbia in modo sano ed evitare la rabbia repressa

Reprimere la rabbia può portare a diverse conseguenze negative. Per questo motivo, è molto importante imparare a gestirla. Non è semplice capire come sfogare la rabbia interiore. A volte la rabbia viene repressa in modo inconsapevole. Tuttavia, alcune indicazioni fornite di seguito potrebbero risultare di grande aiuto per controllare le emozioni :

Acquisire consapevolezza della propria rabbia

Nel momento in cui qualcosa scatena la rabbia di una persona, l’individuo in questione dovrebbe decidere di cambiare la sua reazione di rabbia in qualcosa di utile. Dovrebbe quindi stoppare la rabbia, calmarsi, e analizzare perché la situazione vissuta lo ha fatto arrabbiare.

Riconoscere i segni della rabbia e gestirli in modo diverso

Quando il cuore batte più velocemente, quando il corpo si irrigidisce, e quando il respiro diventa più rapido, potrebbe trattarsi di rabbia. Questi segni di rabbia possono essere gestiti in modo tale che la persona che li accusa possa calmarsi e ridurre l’impulsività del momento, e quindi riuscire a pensare con più lucidità. In che modo? Per esempio, contando fino a dieci, oppure rallentando la frequenza respiratoria espirando per più tempo.

Sfogare la rabbia

Può essere molto utile, specialmente se si tratta di rabbia repressa da tempo. L’importante però è farlo senza che ciò possa avere delle ripercussioni negative verso sé stessi o altri. “Ascoltare” la propria rabbia interiore , spesso fa emergere altre emozioni: tristezza, paura, dolore. La rabbia quindi in certi casi nasconde qualcos’altro. Essere consapevoli di ciò può risultare di grande aiuto per affrontare meglio le situazioni che potrebbero generare altra rabbia. Quindi lasciare uscire la rabbia è utile anche per questo motivo. Una volta fatta uscire, è possibile sfogare la rabbia in diversi modi: colpendo un cuscino ripetutamente, cantando a squarciagola, scrivendo una lettera ad una persona motivo di rabbia (volendo, senza nemmeno fargliela leggere: questo sistema avrebbe comunque effetti molto benefici per sé stessi). Anche esprimere sé stessi può essere d’aiuto in tal senso.

Esprimere sé stessi

Questo è un buon sistema per sciogliere la tensione, migliorare l’umore, e avere maggiore tempo a disposizione per pensare in modo più lucido. Cantare, suonare, dipingere, ballare, scrivere, avere conversazioni profonde con un’altra persona, sono tutte attività che consentono di gestire la rabbia o scacciare la rabbia repressa e scaricare le tensioni.

Riconoscere i trigger della rabbia

Una persona, per poter gestire la sua rabbia, potrebbe anche imparare a riconoscere tutto ciò che può scatenargliela (i trigger della rabbia). I trigger possono cambiare da persona a persona. Una volta individuati, per quella persona è possibile fare dei collegamenti rispetto alle possibili cause, passate e non, che la spingono a provare rabbia e ad avere rabbia accumulata. Questo è un modo per essere più consapevoli di sé stessi, e permette di affrontare le situazioni con maggiore lucidità, riducendo il bisogno di reprimere la rabbia.

Vedere la causa in un modo diverso

Ciò che ha causato l’arrabbiatura può essere gurdato da punti di vista differenti. Ciò risulta d’aiuto per evitare di accumulare rabbia repressa.

Attività fisica, dieta e buon sonno

Fare attività fisica, e migliorare la dieta e la qualità del sonno possono essere metodi utili per riuscire a gestire le emozioni e ovviamente scaricare la rabbia.

In conclusione

La rabbia repressa è tutta la rabbia e la tensione che una persona accumula volta per volta, per paura di esprimere le proprie emozioni.

Gli attacchi di rabbia possono risultare molto negativi, e quindi alcune persone invece di sfogarsi preferiscono tenersi tutto dentro, a volte anche inconsciamente. Ma arrivano a un punto in cui devono sfogare la rabbia necessariamente, e se non lo fanno rischiano di sentirsi male, sia psicologicamente che fisicamente.

Le persone che si sfogano dopo aver accumulato molta, tanta rabbia repressa, esprimono tutta la tensione e la rabbia accumulata in una sola volta. E chi non sa che tali persone hanno accumulato tanta rabbia e tensione in passato, potrebbe trovare le reazioni di costoro eccessive.

Tra l’altro, le persone che soffrono di rabbia repressa a volte si infastidiscono molto anche per cose di poco conto o per problemi facilmente risolvibili.

Lasciare uscire e sfogare la rabbia repressa in modo costruttivo può risultare molto utile, anche per capire cosa si cela dietro quel sentimento: così è possibile affrontare una determinata situazione con maggiore lucidità.

Esistono molti modi che possono consentire di gestire la rabbia ed evitare di reprimerla. Tuttavia, talvolta la rabbia viene accumulata in modo non consapevole. Ci sono però alcuni indizi che possono essere spia di rabbia repressa.

Inoltre, per capire i motivi della rabbia tenuta dentro (qualora non si conoscessero), potrebbe essere utile riuscire a individuare i già citati trigger della rabbia.

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