Tutti quanti noi siamo messi continuamente alla prova dai nostri stessi pregiudizi. La desiderabilità sociale o distorsione idealistica è a tutti gli effetti un bias (pregiudizio) di risposta, che colpisce gli intervistati quando devono rispondere a indagini o questionari.
E’ una vera e propria interferenza che interviene quando fra le alternative poste all’intervistato alcune risultano socialmente più accettabili di altre. Ma cerchiamo di capire meglio come funziona,
Che cos’è la desiderabilità sociale?
Il filosofo greco Aristotele, nel V secolo a.C. descrisse gli uomini come
animali sociali
in quanto ognuno di essi ha la tendenza, più o meno consapevole, ad aggregarsi ad altri.
Da ciò deriva la creazione di una società, che include gli individui e ne regolamenta i comportamenti, dando sicurezza e stabilità.
A volte, tuttavia, l’appartenenza rischia di influenzare più di quanto sia prevedibile.
Ora ti faccio un’esempio pratico di come la desiderabilità sociale agisce e poi pensa se anche a te qualche volta non sia capitato.
Se si dovesse indagare, per conto di un istituto di ricerca, il livello di razzismo nei confronti delle persone asiatiche, inizialmente verrebbe spontaneo chiedere direttamente ai soggetti la loro opinione in proposito.
Ciò porterebbe a dei risultati totalmente attendibili e sinceri?
Purtroppo no, per effetto, tra le altre variabili, della desiderabilità sociale.
Per essa si intende la situazione in cui una persona, che stia compilando il nostro questionario o parlando esprimendo la propria opinione, decida di dare determinate risposte che considera socialmente più accettabili.
Ciò può ovviamente falsare i dati ottenuti da una ricerca. In generale introduce la problematica che alcune persone tentino di comportarsi in modo quasi ideale, provando ad apparire più “normali” possibili, dove per normalità si intende ovviamente “conformità alle norme”.
L’esperimento di LaPiere sui pregiudizi
Nel 1934, il sociologo LaPiere decise di studiare la relazione tra l’atteggiamento di pregiudizio nei confronti delle persone di origine asiatiche. Ovviamente anche i comportamenti discriminatori messi in atto contro di esse.
È fondamentale sottolineare che in quegli anni il pregiudizio anti-asiatico era molto diffuso e forte tra gli Americani.
Egli dunque iniziò un lungo viaggio, che toccò 66 luoghi di pernottamento quali alberghi e campeggi e 184 ristoranti, accompagnato da due amici cinesi.
In seguito LaPiere inviò un questionario ai luoghi in questione chiedendo loro se avrebbero mai accettato persone asiatiche nelle loro strutture, e, in conformità con l’idea corrente di discriminazione, il 92% rispose di no.
Fino a questo punto nulla di strano, se non fosse che durante il viaggio i suoi amici erano stati accolti senza alcun problema ovunque, salvo in un’occasione.
Cosa consideri “più normale” ?
La discrepanza dei risultati di LaPiere può essere considerata come un esempio di desiderabilità sociale.
A fronte dell’idea comune di quel periodo, era considerato più “normale” discriminare gli asiatici piuttosto che essere aperti verso di loro. Oggi potrebbe essere invece considerato disdicevole qualsiasi comportamento simile.
Emerge dunque il ruolo chiave della società e delle norme che la regolamentano.
Esse introducono il concetto di “normalità” vigente cui le persone tentano di uniformarsi.
Queste norme, a volte risultano però contraddittorie; difatti il questionario, riportante un pregiudizio molto marcato nei confronti degli individui di origine asiatica, era stato preceduto da un comportamento ospitale verso gli stessi.
Gli argomenti più sensibili alla desiderabilità sociale
Gli argomenti in cui il pregiudizio della desiderabilità sociale è più forte in chi risponde, sono diversi. A seconda delle domande, l’intervistato tende ad aumentare o diminuire le quantità. In pratica tende a mentire.
Di particolare interesse sono le abilità personali, la personalità, il comportamento sessuale, e l’uso di droghe.
Altri temi che sono sensibili alla desiderabilità sociale:
- Utili o redditi personali. Spesso gonfiati quando bassi e sgonfiati quando sono alti.
- Sentimenti di bassa autostima e / o d’impotenza, spesso negati
- Funzioni escretorie. Spesso procurano disagio.
- Il rispetto degli schemi di dosaggio dei medicinali, spesso gonfiati
- La religione. Risposte evasive, evitanti che procurano disagio.
- Patriottismo. Aumentato o diminuito, a seconda della paura per il giudizio della controparte.
- Bigottismo e intolleranza. Come visto nell’esempio sopra, spesso è negata, anche se esiste da parte di chi risponde.
- Conoscenze dell’intelletto. Spesso gonfiate.
- Aspetto fisico. Aumentato o diminuito a seconda delle domande.
- Atti di reale o immaginaria violenza fisica, spesso negati.
- Indicatori di carità o di umanità, spesso gonfiati.
- Atti illegali, spesso negati.
Strumenti per diminuire la desiderabilità sociale nei sondaggi o questionari
La ricerca in campo psicosociale tramite indagini, ha qualche strumento per ridurre e misurare l’effetto distorsivo della desiderabilità sociale.
Autocompilazione anonima
Uno dei modi per ridurre il fattore della desiderabilità sociale può essere quello di utilizzare l’autocompilazione anonima.
Nelle indagini a campione dove non è necessario conoscere le generalità del soggetto sembra essere un metodo valido.
L’autocompilazione anonima permette a chi risponde più distacco e rassicurazione. Un ulteriore migliore risultato si può avere permettendo esempio la riconsegna del questionario in urna o via posta. Sono strumenti che garantiscono ulteriormente l’anonimato e la non rintracciabilità del soggetto.
Somministrazione neutralizzata
In riferimento alla somministrazione dei test tramite il computer. Già dal ’96 si sosteneva che “il computer ha il vantaggio di essere impersonale, in modo che la desiderabilità sociale possa essere ridotta”.
Usare un computer rispetto al più preparato intervistatore, dà un maggiore senso di neutralità. Non ci si sente giudicati, non ricorda figure del proprio inconscio e ovviamente c’è un distacco emotivo.
Scala Psicosometrica
La scala, il cui nome è Paulhus Deception Scales (PDS) ovvero Scala di Falsità, deriva da un precedente inventario che misurava le risposte considerate socialmente più accettabili e maggiormente desiderabili: il Balanced Inventory of Desirable Responding (BIDR).
L’onore (inteso come l’opinione che gli altri hanno di noi), secondo il giudizio di tutti i tempi e di tutti i Paesi, occupa il primo posto fra i beni terreni, e in modo così saldo che tutt’al più solo la vita stessa può venire posta sul suo medesimo piano
(Schopenhauer, Trattato sull’onore, 1828).
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Note Bibliografiche
- Brown, R. “Psicologia sociale dei gruppi”, Il Mulino, 2000
- Hogg, M.A. e Vaughan, G.M. “Psicologia sociale”, Pearson, 2016
- Palmonari, A. e Cavazza, N. “Ricerche e protagonisti della psicologia sociale”, Il Mulino, 2003
- Sacchi, S. e Brambilla, M. “Psicologia della moralità”, Carocci editore, 2014
- Schopenhauer “Trattato sull’onore”, 1828
- McBurney D.H., (1996) Metodologia della ricerca in psicologia. Il Mulino, Bologna.
- Paulhus D.L., (1998) Paulhus Deception Scales (PDS). Multi-Health Systems Inc., NY.