Il massaggio Bowen che cos’è? A me piace dire che il massaggio Bowen è la tecnica più simile all’agopuntura, senza utilizzo di strumenti. Nel senso che la terapia Bowen , attraverso una serie di pressioni su fasci muscolari, tendini, nervi e legamenti dialoga direttamente con il sistema nervoso.
Il massaggio Bowen è doloroso?
Il massaggio Bowen è una tecnica dolce , per nulla dolorosa. La pressione che esercitiamo è pari a quella necessaria al vostro dito indice per spostare senza fastidio la pelle di una palpebra. Provate e capirete cosa intendo.
Scopo della tecnica Bowen
La tecnica del massaggio Bowen, conosciuta come Bowtech , attraverso una pressione delle dita su punti specifici e localizzati del corpo , mira a ottenere un riequilibrio dell’organismo . Stimola la naturale capacità di auto-guarigione.
Che cosa intendo per autoguarigione?
Quando ci facciamo un taglietto su una mano, non corriamo immediatamente al pronto soccorso per farci medicare. Sappiamo che le piastrine entrano subito in azione e in pochi minuti cicatrizzano la ferita. Quando ci rompiamo un osso, l’intervento più immediato da fare è immobilizzare l’arto leso: è il corpo che, nell’arco di un mese circa, ricostruisce il tessuto spezzatosi. Questo avviene a tutti i livelli. E se dessimo al nostro corpo le informazioni giuste e gli lasciassimo il tempo di cui ha bisogno, sarebbe in grado di riparare non solo le ferite superficiali e il tessuto connettivo, ma anche tendini, legamenti, e persino organi…
Ma come funziona il metodo?
Le teorie che spiegano il funzionamento del Metodo Bowen sono molte: la stimolazione dei fusi neuro-muscolari, dei propriocettori articolari, delle fasce superficiali, dei punti meridiani, del sistema linfatico…
La mia preferita è però questa: sappiamo che il sistema nervoso è uno, come uno è il nostro organismo, ma a livello anatomico il sistema nervoso autonomo (o vegetativo) si divide solitamente in simpatico e parasimpatico. Spesso questi due sistemi hanno funzioni antagoniste fra loro: per esempio mentre uno fa contrarre i muscoli, l’altro li fa rilasciare.
Queste azioni avvengono in modalità che non coinvolgono la coscienza né le strutture cerebrali superiori, e regolano in modo automatico le funzioni vitali di base. Accade però che quando è presente uno squilibrio – ovvero un disturbo, una malattia – uno dei due sistemi assuma il predominio sull’altro.
Poiché il sistema nervoso autonomo controlla l’80% delle funzioni corporee e la coscienza non è coinvolta nel suo lavoro, ecco perché l’insorgere di problemi di qualsiasi tipo spesso sfugge alla nostra capacità di comprensione. Il lavoro della terapia Bowen consiste per l’appunto nel “parlare” con questo sistema bypassando la mente, affinché si venga a ristabilire l’equilibrio alterato, fino a produrre il passaggio da una condizione di stress a una di parasimpaticotonia.
La seduta del Massaggio Bowen
Nelle sedute di un massaggio Bowen il cliente è steso su un normale lettino da massaggio. Si comincia a lavorare sempre sulla schiena e sugli arti inferiori; poi si passa alla schiena superiore, infine ai muscoli del collo. L’operatore esegue una serie di movimenti, e poi attende almeno un paio di minuti prima di effettuare una nuova serie.
Una delle mie prime clienti, alla fine del trattamento ha esclamato: “certo che è un po’ discontinuo…”
Ma questo è proprio ciò che differenzia il Bowen da altre tecniche e che ne fa qualcosa di completamente diverso da un massaggio inteso in senso tradizionale!
La sua caratteristica principale è proprio la discontinuità. Perché lasciamo questi minuti di attesa? La risposta è semplice. I movimenti dell’operatore sono una serie di informazioni lanciate al vostro corpo; e il vostro corpo deve avere il tempo di leggerle, di mandarle al cervello e ricevere la sua risposta alle manipolazioni ricevute.
Ciò che è essenziale in questo tempo di attesa è il fatto che voi sentiate cosa sta capitando al vostro corpo. Dovete accorgervi delle modificazioni, per quanto piccole possano essere, che si stanno verificando in voi. Un muscolo che si rilassa. La schiena che si alleggerisce. O viceversa l’insorgere di qualche tensione che prima non vi era nota e che ora lo è.
Il tutto in un ambiente tranquillo, silenzioso, senza l’utilizzo di musiche o profumi particolari. Questo perché è necessario che nulla vi distragga dalla possibilità di ascoltarvi, di ascoltare le reazioni del vostro corpo durante il trattamento. Il massaggio Bowen si può anche tranquillamente considerare una delle tecniche di rilassamento contro ansia e stress .
Quanto dura una seduta?
La seduta dura circa tre quarti d’ora, durante i quali l’intero organismo è coinvolto in questo processo. La prima seduta è uguale per tutti: vi sono tre procedure generali che vengono effettuate una di seguito all’altra, e che costituiscono la base per ogni successivo lavoro (basic relaxing mouvements).
Esistono procedure specifiche per ogni parte del corpo, ma queste vengono utilizzate a partire dal secondo incontro poiché, per prima cosa, indipendentemente dal motivo per cui abbiate deciso di fare il Bowen, è necessario dare all’organismo un messaggio di riequilibrio. Successivamente, si interverrà in specifico sui punti del corpo nei quali sentite di aver più bisogno di lavorare.
Chi decide quali procedure usare con il metodo Bowen?
Il vostro corpo. L’operatore non è un medico, e non fa diagnosi. Potrei dire che l’operatore è un tramite tra la vostra coscienza e il vostro sistema nervoso, nulla più. Le indicazioni sulle procedure specifiche da utilizzare grazie al metodo Bowen, verranno proprio da voi, a seconda di come vi siete sentiti nel tempo intercorso tra una seduta e l’altra.
Il tempo ideale tra due trattamenti è di una settimana. Questo perché l’esperienza di chi ha praticato la tecnica Bowen dice che, in media, un corpo impiega tra i 5 e i 10 giorni ad assimilare il Bowen.
E nell’arco della settimana sarà proprio lui, il vostro corpo, a dirvi di cosa ha più bisogno.
Per fare un esempio: mettiamo che abbiate scelto la terapia Bowen perché avete male a una spalla. Durante la prima settimana il dolore alla spalla si affievolisce, ma spunta un fastidio all’anca che prima non avevate.
Naturalmente, telefonate all’operatore olistico lamentandovi di avere ora due dolori al posto di uno. Ma la risposta dell’operatore sarebbe: “Bene!”.
Ciò significa che il corpo vi ha mandato un messaggio importante: che la causa della causa del vostro problema forse non è la spalla, ma un disagio posturale che solo in ultima analisi si ripercuote sulla spalla. Allora, per far scomparire il dolore per cui vi siete rivolti all’operatore Bowen, si lavorerà sul bacino, sulle ginocchia, sulle caviglie. In questo consiste la visione olistica del Bowen.
Il corpo comincia a lavorare sempre dove c’è il problema maggiore da risolvere. Non a caso il metodo Bowen è stato definito l’omeopatia del lavoro corporeo.
Come saprete in omeopatia vige la cosiddetta legge di Hering:
durante un trattamento i sintomi scompaiono dall’interno verso l’esterno, dall’alto verso il basso, e in ordine inverso alla loro comparsa.
Per questo, prima di cominciare il trattamento, operatore e cliente redigono insieme una “cartella clinica” nella quale si prende nota di tanti fattori: come si digerisce, come si dorme, se ci si sente spesso affaticati, come ci si alimenta, eccetera.
Questo perché se – per usare l’esempio di prima – il male alla spalla non vi è ancora passato dopo tre sedute, magari vi accorgerete invece che nel frattempo avete cominciato a dormire meglio ; che la digestione è più veloce; che non avete più il senso di stanchezza da cui eravate oppressi prima… Il corpo sa dove andare a parare. E un messaggio di riequilibrio lo fa andare là dove di equilibrio ce n’è più bisogno. A partire dagli organi interni, che sono essenziali per la vita.
E tra un trattamento e l’altro?
L’operatore chiede al cliente di seguire tre semplici indicazioni, un vero e proprio ABC.
- A: aspettare. Nessuna tecnica è miracolosa. Bisogna dare al corpo il tempo necessario per rispondere adeguatamente. A volte basta una seduta, a volte occorre insistere un po’ più a lungo.
- B: bere. Il Bowen attiva un processo di disintossicazioni. Per liberarsi dalle tossine in eccesso bisogna bere molto, almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno. Se non si è abituati a bere così tanto si può cercare di incrementare ogni giorno la quantità d’acqua assunta, facendo per così dire una progressione.
- C: camminare. Riuscire a camminare almeno 20 minuti al giorno è il miglior regalo che possiate farvi. Camminare, non correre. È l’attività più connaturale all’uomo, e non a caso attiva tutte le funzioni vitali: circolazione sanguigna, digestione, respirazione, sudorazione…
Questi sono, diciamo così, i compiti a casa, e non possono che apportare benefici a tutto l’organismo.
Tutti possono fare Bowen?
Assolutamente sì, non esistono limitazioni di sorta.
A partire da prima della nascita, dal terzo mese di gravidanza in poi.
Quando si è neonati, specialmente se irrequieti (Baby-Bowen).
Il massaggio Bowen è assolutamente indicato per le persone anziane perché è una tecnica con manipolazioni dolci, non invasiva e non dolorosa.Nel caso in cui la persona non riesca per motivi vari a stare sdraiata su un lettino, lo si può praticare anche da seduti, o nella posizione più comoda per il cliente. Se sei interessato a un trattamento di prova di Terapia Bowen, ti lascio il mio recapito telefonico ricordandoti che la mia attività si svolge a Torino: +39 3775329448 .