La depressione bipolare o disturbo bipolare è un tipo di disturbo invalidante, un disordine molto fastidioso e serio. Può devastare la vita di una persona.
Nonostante le ricerche in materia, è una sindrome ancora difficile da diagnosticare e da trattare. Ed è proprio per questo motivo che per la persona bipolare è fondamentale imparare a conoscere i sintomi del bipolarismo e le cause del suo problema.
Il disturbo bipolare si articola in due fasi: la fase maniacale (umore alto, senso di euforia, grande loquacità, aumento delle attività, coinvolgimento eccessivo) e la depressione bipolare (umore basso, tristezza, angoscia, tendenza a disinteressarsi ad ogni cosa).
La sindrome bipolare è quella che probabilmente è più conosciuta e che richiama maggiore attenzione, tuttavia chi soffre di questa malattia o sta accanto ad una persona che ne soffre, sa bene che è la depressione ad avere gli effetti maggiormente negativi.
La depressione è infatti più debilitante della mania bipolare, anche perché dura più a lungo e si manifesta più di frequente.
Stando a quanto dimostrato in uno studio condotto da Lewis L. Judd e i suoi colleghi all’Università della California, le persone con bipolarismo soffrono la fase della depressione tre volte di più rispetto alla fase maniacale.
Esiste anche la depressione bipolare ereditaria, ovvero a carattere ereditario, per trasmissione ereditaria.
La fase della depressione inclusa nel disturbo bipolare può influire pesantemente sugli affetti, sui rapporti tra colleghi di lavoro e sul rendimento lavorativo, e in ogni ambito della vita di un soggetto che è affetto dal disturbo.
Per fortuna, il disturbo bipolare può essere curato, stabilizzando l’umore del paziente e aiutandolo a gestirne i sintomi.
Depressione unipolare e depressione bipolare
La fase depressiva del disturbo bipolare appare simile alla depressione “maggiore” o unipolare. Per questo motivo, non è semplice distinguerla da quest’ultima. In ogni caso, chi soffre di depressione bipolare si lamenta più spesso di sintomi atipici rispetto a chi è affetto dalla depressione maggiore.
Tra questi sintomi atipici possono rientrare: un aumento della nutrizione e del sonno, ed una riduzione di energia. Inoltre, una persona con disturbo bipolare si lamenta spesso del fatto che la terapia antidepressiva che sta seguendo peggiora la sua depressione invece che migliorarla.
Gli esperti, per evitare di confondere la depressione bipolare con la depressione unipolare, devono cercare di ottenere storie familiari dettagliate del paziente, e chiedergli se ha mai avuto sintomi di mania oppure di ipomania. Altrimenti, la tendenza è appunto quella di trattare la depressione bipolare del paziente come se fosse la depressione maggiore, ovvero solo con gli antidepressivi. E questo potrebbe, tra le altre cose, contribuire ad aumentare gli episodi maniacali del paziente.
Sintomi della depressione bipolare
Di seguito, alcuni sintomi fisici e mentali della depressione bipolare manifestati dalle persone:
- Pessimismo;
- Sentimenti di disperazione;
- Sensi di colpa;
- Senso di inutilità;
- Senso di impotenza;
- Sensazione di angoscia;
- Difficoltà a concentrarsi;
- Perdita di interesse o di piacere verso attività un tempo giudicate piacevoli e interessanti;
- Difficoltà a dormire;
- Difficoltà ad alzarsi dal letto;
- Maggiori probabilità di sviluppare sintomi psicotici;
- Maggiori possibilità di sviluppare altre malattie mentali, come il disturbo di panico, o il disturbo ossessivo-compulsivo;
- Mal di testa;
- Perdita di appetito;
- Crampi e problemi digestivi che non riescono a ridursi nemmeno con il trattamento;
- Tremori e sussulti;
- Aumento o perdita di peso;
- Pensieri di suicidio;
- Maggiori tentativi di suicidio rispetto alla depressione unipolare.
Le cause responsabili del disturbo bipolare
Conoscere i trigger, ovvero le cause stressanti che rendono il paziente più vulnerabile alla depressione bipolare, può essere d’aiuto a prevenirne le ricadute che potrebbero eventualmente verificarsi.
Tra questi trigger possono rientrare la mancanza di sonno , alcuni eventi traumatici, lo stress sul lavoro, ma anche fattori di stress non controllabili, come la salute o la morte di un amico, del partner o di un parente.
Altri fattori che influenzano negativamente la possibilità di stabilizzare la depressione bipolare sono i seguenti:
- La gravità della malattia del disturbo bipolare;
- La fortuna o il fallimento nel trovare un farmaco che risulti efficace;
- L’aiuto di un partner di supporto;
- Un medico più o meno competente.
C’è anche da considerare che una grave depressione bipolare può non soltanto compromettere la capacità del paziente di godersi la vita, ma anche interferire con i suoi atti di base di auto-cura. Significa che se una persona che soffre di depressione bipolare cerca di fare il possibile per non avvertirla, una grave depressione bipolare potrebbe impedire a tale persona di compiere quei gesti con cui forse potrebbe riuscirci (inclusa l’assunzione regolare dei farmaci).
Il rischio di perdere ogni speranza
Nonostante l’aiuto ricevuto dalla famiglia e dalla medicina moderna, se il paziente soffre in modo molto grave di depressione bipolare, potrebbe anche perdere ogni speranza. Non a caso, molte vittime di suicidi spesso soffrono proprio di disturbo bipolare.
Uno studio risalente al 2000 portato avanti dai ricercatori dell’Università di Johns Hopkins, afferma che il 25-50% circa dei pazienti che soffrono di disturbo bipolare hanno tentato di suicidarsi almeno una volta.
Depressione bipolare cura
Dalla depressione bipolare si può guarire? A tale riguardo va detto che essendo cronico, il disturbo bipolare non si può eliminare del tutto. Tuttavia, il paziente può imparare a gestirlo e renderlo lieve.
Affinché ci riesca, è fondamentale che stabilizzi il suo umore, così da ridurre gravità e frequenza sia dei suoi disturbi depressivi che maniacali. Inoltre, è altrettanto importante che prevenga le sue eventuali ricadute future.
Per curare la depressione bipolare e il disturbo bipolare in genere, è necessario che il paziente che soffre di questa sindrome si sottoponga ad un trattamento a lungo termine, anche attraverso farmaci stabilizzanti dell’umore, antidepressivi e antipsicotici.
In questo modo, viene messo nelle condizioni di poter prevenire con più efficacia nuovi episodi maniacali o depressivi, e può anche riuscire con maggiore successo a prevenire la ricomparsa dei sintomi che la psicosi maniaco depressiva in questione comporta.
I farmaci però, da soli non bastano a tenere a bada il comportamento di chi soffre di disturbo bipolare. Infatti, una terapia che possa risultare il più possibile efficace include tutti i seguenti elementi:
- farmaci
- psicoterapia
- supporto sociale
- cambiamenti dello stile di vita del paziente.
Non a caso, alcune ricerche scientifiche hanno potuto dimostrare che la psicoterapia cognitivo-comportamentale associata ai farmaci può offrire esiti positivi, quindi può determinare una efficace stabilizzazione dell’umore.
La psicoterapia a cosa serve in questo caso? Ad aiutare il paziente nel suo percorso di terapia farmacologica, con lo scopo di aumentare la motivazione del paziente stesso e a correggere il suo stile di pensiero irrazionale. Inoltre, la psicoterapia può anche aiutare il paziente ad affrontare meglio le difficoltà quotidiane, e a migliorare le sue abilità comunicative. Ciò consente a chi segue la terapia di prevenire le ricadute, e migliorare nel complesso il proprio stile di vita.
Dato che il disturbo bipolare è una patologia complessa, lo scopo principale della terapia è quello di fare in modo che questa malattia non irrompa più in maniera devastante nella vita del paziente. In che modo? Attraverso alcuni obiettivi da inseguire nel corso della terapia stessa:
- Imparare a riconoscere i sintomi che potrebbero far riemergere le fasi maniacali o depressive;
- Imparare a mettere in atto delle strategie efficaci sia di prevenzione che di contenimento.
La prima cosa da fare per il paziente che intende curare il disturbo bipolare, è appunto capire i sintomi che potrebbero portarlo ad un episodio maniacale o depressivo. Infatti, conoscere sé stessi è fondamentale, come è anche importante adottare uno stile di vita che sia il più possibile sano.
Per chi soffre di disturbo bipolare, costruire una routine è altrettanto importante. Tale routine, deve prevedere tra le altre cose anche: assunzione di farmaci, esercizio fisico, dieta sana, buon sonno, visite periodiche da uno specialista.
La consapevolezza della malattia può già dare una grossa mano ad attenuare i sintomi, almeno in parte. Inoltre, il paziente consapevole del fatto che la depressione che potrebbe accusare sarà sempre parte di una fase passeggera, che prima o poi sparirà, risulta meno pervaso dal senso di angoscia.
A proposito del senso di angoscia, nei periodi di depressione il paziente talvolta pensa che non si tratti di una fase, ma che tutta la sua vita sarà sempre così. Oppure, pensa che episodi del genere saranno per sempre frequenti. Molto importante è quindi che la persona bipolare capisca che è proprio la depressione vissuta in quel momento a portarlo a credere che quel suo periodo depressivo durerà per sempre, quando in realtà questa patologia non è una condanna, e può essere tenuta sotto controllo.
Per quanto riguarda l’adottare uno stile di vita sano, è fondamentale, tra le altre cose, anche che il paziente non assuma alcolici, stupefacenti e non assuma comportamenti che possano alterargli la coscienza.
Ad esempio, ascoltare musica ad alto volume, litigare in modo acceso con qualcuno, guidare in modo spericolato, sono alcune delle attività che possono alterare lo stato di coscienza di alcuni pazienti (ma non di tutti: dipende da paziente a paziente).
La persona bipolare è pericolosa?
In generale, non è corretto dire che una persona con disturbo bipolare è pericolosa. Le persone con il disturbo bipolare di solito hanno la malattia per la maggior parte della loro vita e, con il tempo, imparano a gestire la malattia per evitare scoppi di violenza.
Come può essere pericolosa una persona con disturbo bipolare? Se qualcuno sta vivendo un episodio maniacale o ipomaniacale, può diventare irritabile e/o aggressivo. Qualsiasi comportamento esibito da qualcuno che soffre di disturbo bipolare può essere considerato pericoloso e le persone che soffrono di disturbo bipolare possono anche impegnarsi in atti di autolesionismo come tagliarsi.
In conclusione
Quando il paziente entra nella fase piena della depressione bipolare, vive una condizione difficile da sopportare, che gli produce molti sentimenti negativi e altri tipi di disturbi, che nell’insieme possono spesso portarlo anche a tentare il suicidio.
Tuttavia, la cura per gestire meglio il disturbo bipolare esiste: il paziente, grazie all’aiuto di uno specialista, all’assunzione di farmaci e ad uno stile di vita sano, può imparare a tenere sotto controllo e a limitare sia i sintomi della fase depressiva che quelli della fase maniacale, evitando nuove ricadute. In tal modo, potrà tornare a vivere una vita più serena.